Il riconoscimento non riguarda un singolo piatto o una ricetta, ma un modello culturale condiviso, fatto di esperienze comunitarie, scelte consapevoli delle materie prime, convivialità del pasto, trasmissione dei saperi alle nuove generazioni e rispetto delle stagioni e dei territori. Una tradizione che vive quotidianamente nelle famiglie, nelle comunità locali e nelle comunità italiane nel mondo. È un equilibrio tra uomo e ambiente: tutela la biodiversità, valorizza le produzioni locali, favorisce il riuso degli alimenti e promuove abitudini alimentari consapevoli. Riflette il legame tra i paesaggi naturali e le comunità che li abitano, incarnando memoria, quotidianità e cultura dei territori.
Diversamente da altri riconoscimenti gastronomici UNESCO, la Cucina italiana celebra un’intera tradizione culinaria quotidiana, diffusa e non legata a un singolo rito o piatto.
È la “cucina degli affetti”: trasmette memoria, cura, relazioni e identità, raccontando storie di famiglie e comunità attraverso il cibo.
“Con la giornata di oggi la cucina italiana conferma il suo valore culturale, sociale e identitario, nonché il suo ruolo nella costruzione di una memoria collettiva condivisa”, ha dichiarato il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli.
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